Le prime borse di studio
Le prime borse di studio

Il periodo compreso fra le fine della Grande Guerra e l'inizio della Seconda segna la prima metamorfosi dell'American Field Service: che da agile organizzazione di volontari ambulanzieri si trasforma in una associazione più ampia e articolata volta a promuovere gli scambi fra studenti americani e francesi.

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La fine di un'epoca. E l'inizio di un'altra

Durante la primavera del 1919 l'American Field Service cessa le sue attività in Francia, ma il Fondatore intravede per l'associazione un nuovo inizio. Le prime borse di studio

Il 26 maggio 1919 il quartier generale di AFS a Parigi viene smobilitato. Germaine Bétourné, giovane segretaria francese dell'AFS, scrive una lettera di commiato a Piatt Andrew, descrivendo bene lo stato d'animo di incredula malinconia di quei giorni:

«Parigi, 29 Maggio 1919

Caro Mr. Andrew,
Le porte del "21" sono chiuse. Il cortile è vuoto. L'insegna "Service Automobile Américain aux Armées Françaises" è scomparsa. Le prime borse di studio Tutto è morto e davvero molto triste. Quanto sono lontani i giorni frenetici della grande attività! Il Maggiore Galatti ci ha lasciato la scorsa settimana; nel giro di pochi giorni partirà anche Mr. Sleeper e in Francia non resteranno che pochi superstiti dell'AFS. [...]
L'altro giorno, la Contessa de la Villestreux ci ha fatto l'onore di passare a prendere una tazza di té e ha avuto la delicatezza di offrire a Jeanne e a me un piccolo souvenir, davvero molto gradito: un fermacarte di bronzo che raffigura l'Alsazia e la Lorena con le nostre iniziali e la scritta "Field Service 1915-1919" incise sul retro. La Contessa è stata molto dispiaciuta che voi siate partito prima del suo ritorno e mi ha detto che vi avrebbe scritto per rimproverarvi, ma anche per dirvi quanto lei si rammarica del fatto che tutti voi siate ormai partiti.
Spero che siate arrivato sano e salvo a Gloucester e che, nonostante la gioia di mettere di nuovo piede nella vostra terra natale, voi penserete ancora al "doux pays de France". Questa è semplicemente una piccola nota personale per dimostrare quanto noi pensiamo agli assenti e che anche noi vediamo con rammarico la fine di un Servizio che ha fatto così tanto per aiutare il nostro paese nei suoi giorni di prove e tribolazioni. [...]»

Dietro l'apparente smobilitazione, Abram Piatt Andrew preparava nuovi scenari per l'American Field Service. Con quella medesima commistione di pragmatismo e doti visionarie che aveva caratterizzato la nascita del servizio di ambulanze, Piatt Andrew si stava muovendo per assicurare all'AFS non l'avvenire mesto e scontato di un club di reduci destinati a diventare sempre più vecchi, ma quello di una associazione completamente rinnovata, capace di trasmettere ai giovani di tutto il mondo quel medesimo slancio propulsivo che aveva portato in Europa tanti giovani americani a servire come volontari ambulanzieri.

Le prime borse di studio Ad annunciare il cambio di rotta provvede l'ultimo numero del Bollettino dell'American Field Service, apparso nell'aprile del 1919. - in realtà si tratta dell'ultimo numero della prima serie, poi il Bollettino avrebbe ripreso le pubblicazioni.

Il numero si apre con un breve editoriale, firmato da Abram Piatt Andrew, intitolato Ave atque Vale - espressione latina che indica insieme un augurio di buona salute e un addio. Dopo qualche riga dedicata a rievocare i cari ricordi del "21" e del servizio, Piatt Andrew propone di guardare avanti. Queste parole hanno cambiato il destino dell'American Field Service e di migliaia di giovani, dal 1919 fino a oggi.

«La parte visibile ed esteriore del vecchio Servizio è finita per sempre ed è soltanto un ricordo. Le nostre Ford hanno raggiunto per l'ultima volta la loro destinazione e hanno trasportato l'ultimo carico di feriti. [...].

Il Field Service però vive ancora e vivrà finché qualcuno si ricorderà di noi. Gli anni a venire ci daranno l'occasione di perpetuare vecchie amicizie nate durante la guerra. Ma più di questo, cerchiamo di trasformare quel sentimento di cameratismo che è nato negli ultimi quattro anni, non in una semplice associazione di reduci di una guerra ormai finita ma in un'organizzazione viva, che abbia ancora obiettivi vitali da conseguire.

Lo scopo principale che il vecchio Field Service ha cercato di raggiungere è stato quello di spiegare la Francia all'America e l'America alla Francia, di far conoscere agli Stati Uniti cosa era e cosa è la Francia e di aiutare altri Americani a provare e amare quello che noi abbiamo provato e amato nel corso di questi ultimi quattro anni. Questo sforzo non deve finire con la guerra. Siamo in 4000 o in 5000 a essere partiti volontari per la Francia durante la guerra e possiamo continuare a consacrare noi stessi al medesimo ideale negli anni a venire.

Con una rete così ben distribuita per tutta l'America, non dobbiamo solo limitarci a fondare dei club e a organizzare riunioni per ricordare il passato: ci sono molte altre cose che possiamo fare guardando al futuro.

È stato suggerito che potremmo far venire in America, di volta in volta, illustri rappresentanti della Francia come conferenzieri dell'AFS - reclutandoli ad esempio fra quelli che venivano a parlare al "21" o che prendevano la parola alle feste d'addio delle singole sezioni. Considerata l'importanza dei nostri contatti dovremmo essere in grado di organizzare delle conferenze in tutte le grandi università e città americane.

È stato anche proposto di stabilire nelle università e nelle regioni da cui siamo venuti, delle borse di studio dell'AFS per alcuni studenti americani in Francia e per alcuni studenti francesi in America. In questo modo, potremmo rendere il vecchio Field Service un elemento attivo e importante nella promozione dei medesimi obiettivi per cui noi abbiamo operato in Francia - un elemento che continuerà ad avere grande importanza nel mondo anche molto tempo dopo che tutti noi ce ne saremo andati. Vi invito a guardare avanti, non solo indietro!».

«Spiegare la Francia agli Americani e l'America ai Francesi»: con una folgorante intuizione Piatt Andrew comprende che lo scopo essenziale dell'AFS non è stato quello di trasportare dei feriti, ma di promuovere l'incontro fra due culture. Per prevenire i mali del mondo attraverso il dialogo e la reciproca conoscenza - non solo per curarli.

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AFS Fellowships for French Universities

Per svolgere al meglio il suo nuovo compito, AFS si fonde con una associazione preesistente, la American Fellowships in French Universities presieduta dall'ambasciatore americano a Parigi M.T. Herrick, e ne assume la guida.

L'idea di favorire scambi di studenti e docenti tra la Francia e gli Stati Uniti non era nuova. Il 12 dicembre 1895 Thomas Evans aveva promosso la nascita del Paris-American University Committee (Comité des Universités de Paris et d'Amérique), che aveva come obiettivo quello di favorire gli scambi studenteschi fra i due paesi e di creare titoli di studio validi, accessibili agli studenti fuori sede.

Le prime borse di studio I nobili intenti dell'associazione promossa da Evans erano stati ripresi nell'immediato dopoguerra dalla Fondazione per le American Fellowships in French Universities, patrocinata e diretta da M. Myron T. Herrick ambasciatore americano a Parigi fra il 1912-1914 e il 1921-1929.

La Fondazione risaliva al 1915: quando il Dr. J.H. Wigmore, docente di diritto alla Northern University di Chicago, aveva ricevuto una lettera dal prof. C.H. Grandgeant, incaricato di organizzare gli scambi internazionali di docenti e studenti per la Sorbona. La lettera esprimeva apprezzamento per l'iniziativa e assicurava il sostegno del governo francese.

Il ruolo di Herrick rischia però di non essere adeguatamente compreso se non allarghiamo lo sguardo ad altre iniziative intraprese negli Stati Uniti già durante la Grande Guerra e che si intensificarono nell'immediato dopoguerra: il programma complessivo è definito con il nome di Americanization e numerosi progetti pilota furono portati avanti nella città di Cleveland dal Mayor's Advisory War Committe.

Le prime borse di studio Herrick, stretto collaboratore del Sindaco di Cleveland e Presidente del consiglio di amministrazione, cura una pubblicazione che descrive nei dettagli tale programma.

L'idea è quella di favorire l'inserimento negli Stati Uniti di immigrati stranieri che abbiano fatto richiesta della cittadinanza. Allo scopo, venivano create classi miste, formate da persone di etnie diverse: che, considerato il loro livello di istruzione, apprendevano l'inglese, la storia americana e altre nozioni ritenute necessarie per chi dovesse diventare cittadino americano.

Le prime borse di studio L'obiettivo era facilitare l'integrazione di questi stranieri e favorire un processo di progressiva americanizzazione, volto a far conoscere una precisa immagine dell'America e far nascere in questi immigrati la «devozione al paese che li avrebbe adottati»; e, nello stesso tempo, far conoscere agli Americani le nazioni da cui queste persone provenivano.

Molto dello spirito e del programma di Americanization di Herrick sarà ripreso dall'American Field Service: sia per influsso diretto, perché Herrick e Piatt Andrew collaborarono insieme alla definizione del programma delle borse di studio; sia per una sorta di derivazione implicita, dato che la Americanization prevedeva modalità già sperimentate che vennero applicate senza troppa difficoltà al programma di accoglienza degli studenti francesi prima e degli studenti di altre nazioni poi, fino agli anni Sessanta.

Venuto a sapere che Abram Piatt Andrew e l'American Field Service erano interessati a sviluppare un progetto di scambi studenteschi fra gli Stati Uniti e la Francia, Myron T. Herrick propone di creare un organismo unico, capace di incanalare le rinnovate energie e l'idealità dell'American Field Service al servizio di un progetto comune.

Durante l'ultima riunione ufficiale dell'associazione American Fellowships in French Universities cui membri dell'AFS erano stati invitati a partecipare, tenutasi nell'estate del 1919, Myron T. Herrick riconosce il ruolo decisivo svolto dall'American Field Service nella costituzione di un saldo rapporto fra la Francia e gli Stati Uniti e con un gesto di grande signorilità propone l'unione delle due iniziative e il cambiamento di nome della sua associazione. Nasceva così l'American Field Service Fellowships for French Universities.

La dichiarazione degli intenti dell'iniziativa viene diffusa anche tramite un insolito documento - un segnalibro.

«Al fine di perpetuare il ricordo dei 127 uomini dell'American Field Service che hanno sacrificato la loro vita per la Causa e affinché le generazioni future di giovani Francesi e Americani possano ritrovare la reciproca comprensione e la fraternità di spirito che aveva segnato i loro rapporti durante la Guerra, noi abbiamo creato un'associazione, AFS Fellowships for French Universities. Le prime borse di studio Questa associazione propone delle borse di studio in Francia, a studenti selezionati nei college, nelle università o nelle grandi scuole tecniche americane. Propone egualmente di assegnare borse di studio a studenti francesi nelle università americane. Ciascuna borsa, una volta stabilita, porterà il nome di uno degli uomini dell'AFS morti in Francia. Cercheremo di raccogliere fondi sufficienti per istituire una borsa di studio in memoria di ciascuno di quegli uomini».

Nel 1922, invitato a tenere delle conferenze negli Stati Uniti, l'ex presidente francese Georges Clémenceau (immagine 9) devolverà tutto il ricavato all'Associazione. Nonostante l'impegno profuso e le generose donazioni, l'ambizioso obiettivo non sarà raggiunto.

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Una nuova organizzazione per l'American Field Service

Nel maggio del 1920 l'American Field Service si riorganizza in funzione del nuovo obiettivo che intende raggiungere: favorire il dialogo fra la Francia e gli Stati Uniti tramite gli scambi universitari.

Nata nel 1915 per iniziativa di Abram Piatt Andrew in seno all'Ospedale Americano di Parigi, resasi successivamente autonoma per un glorioso triennio e poi ancora inquadrata nell'organizzazione militare e sanitaria americana, l'American Field Service si trovava ora a dover gestire il progetto Fellowships for French Universities. Era perciò opportuno che AFS modificasse la sua struttura nel profondo, per adeguarsi alle nuove necessità.

Dal 7 al 9 marzo 1920 si tenne a New York una riunione di oltre 600 membri dell'American Field Service. L'obiettivo di questa convention era quello di dare vita a una nuova associazione, adottare un nuovo regolamento ed eleggere i responsabili del consiglio di amministrazione. Questo è uno stralcio del regolamento approvato, nel quale si avverte lo stile del Fondatore:

«In generale, lo scopo di questa Associazione è tenere vivo il ricordo della nostra vita e del nostro lavoro di volontari al servizio dell'esercito francese nel periodo 1915-1917, coltivare le amicizie nate a quell'epoca e promuovere per l'avvenire una mutua comprensione e sentimenti di fraternità fra la Francia e gli Stati Uniti.

In particolare, l'obiettivo sarà tenere riunioni, pubblicare e diffondere il bollettino dell'Associazione, cooperare con tutti i membri del consiglio di amministrazione delle French Fellowships, fornire, per mezzo di un comitato in Francia, indicazioni e aiuto ai membri dell'Associazione e ai borsisti dell'AFS durante il loro soggiorno in Francia e, ogni volta che se ne presenterà l'occasione, accogliere i Francesi in visita negli Stati Uniti e organizzare per loro delle conferenze».

Le prime borse di studio Con lo stesso spirito pionieristico e lo stesso entusiasmo con cui erano state create dal nulla tante sezioni di ambulanzieri in Francia durante la guerra, la nuova iniziativa delle French Fellowships venne assunta dalla nuova Associazione dell'AFS.

Come osserva George Rock, storico ufficiale dell'American Field Service, nel 1920 gli unici altri scambi interuniversitari esistenti da e per gli Stati Uniti erano quelli finanziati dalla Fondazione Rhodes (a partire dal 1903) e della Fondazione Scandinavo-Americana (a partire dal 1911): in ogni caso, la portata e lo scopo dei finanziamenti erano totalmente diversi da quelli dell'American Field Service, il cui obiettivo era, secondo le parole di Stephen Galatti, «un mezzo di perpetuare lo spirito del buon tempo antico nell'avvenire».

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I primi borsisti francesi in America

Le testimonianze dei primi borsisti dell'AFS comunicano l'importanza di una esperienza all'estero e la sua fondamentale centralità nel processo formativo di un individuo.

I primi borsisti dell'AFS furono giovani universitari americani che, come Malcom Cowley, erano partiti volontari ambulanzieri prima di laurearsi. Molti di loro decisero di terminare gli studi universitari in Francia.

Nel periodo 1919-1943 l'AFS riuscì a finanziare 168 borse di studio; fra i beneficiari figurano anche 7 giovani francesi. Due di loro, Pierre Lepaulle e Maurice Perouse hanno lasciato testimonianze dirette, in forma di diari o di lettere, della loro permanenza negli Stati Uniti come borsisti.

Pierre Lepaulle (1893-1979: borsista fra il 1920 e il 1922 alla Harvard Law School), destinato a diventare un importante studioso di diritto internazionale comparato e professore nella stessa università di Harvard, intrattenne con Abram Piatt Andrew una fitta corrispondenza nel periodo in cui visse negli Stati Uniti.

In queste lettere, Lepaulle parla con "Doc" delle sue esperienze, esprime sentimenti di gratitudine, e propone progetti comuni: come la fondazione di una biblioteca con testi giuridici americani in Francia, la scrittura di alcuni articoli presso riviste francesi per far conoscere AFS e l'organizzazione di incontri in America con le famigli dei caduti.

«La continuazione della Vostra opera nel dopoguerra in modo così discreto ed efficace è una cosa ammirevole e deve essere conosciuta in Francia. Sarà una grande gioia per me scrivere un articolo su questa opera magnifica. Penso che Lectures pour tous possa essere la rivista meglio indicata per raggiungere una larga fetta di pubblico, soprattutto se all'articolo saranno aggiunte delle fotografie».

L'articolo non uscirà: né in quella rivista, né in altre, cui Lepaulle si riferisce in altre lettere, ma solo per mancanza di tempo. Però, per tutta la vita, Lepaulle custodirà il tesoro di quella esperienza e la trasmetterà ai suoi numerosi allievi: uno di loro, Ward Chamberlin jr., sarà ambulanziere e figura di grande spicco in AFS a partire dal secondo dopoguerra.

Maurice Perouse (1914-1985, borsista al MIT fra il 1936 e il 1937, croce di guerra nella seconda guerra mondiale) ricorda nell'AFS Bulletin uscito a giugno del 1939 la sua esperienza negli Stati Uniti. Particolarmente toccante è l'appunto di diario scritto il 9 agosto 1937:

«Felice chi, come Ulisse, ha fatto un bel viaggio. E poi è ritornato, pieno di giudizio e di ragione, a vivere fra i suoi parenti il resto della sua vita. Ora sono quasi "fra i miei parenti": mentre rientro in Francia sul bastimento francese Lafayette, ripenso al meraviglioso anno che ho appena passato in America grazie alla generosità dell'American Field Service. Un anno simile è forse il più interessante che un giovane uomo possa vivere dopo aver terminato i propri studi in Europa.

I princìpi educativi sono completamente diversi nei due paesi ed è molto utile essere guidati successivamente da entrambi i sistemi. Soprattutto per gli ingegneri, è molto utile che chi ha ricevuto i sani principi fondamentali dati dalle nostre università possa andare in America, per usufruire dei servizi che essa offre per mezzo di laboratori e corsi avanzati nei suoi istituti tecnici superiori e vedere ciò che gli ingegneri hanno fatto nel paese.

Ma la conoscenza tecnica non è l'unico aspetto a essere migliorato durante quell'esperienza. La conoscenza di un paese, della sua gente, della sua cultura, della sua lingua è sempre stata considerata, e giustamente, come il miglior modo di arricchire il proprio spirito, dando a se stessi "giudizio e ragione"».

Maurice Perouse rimarrà molto legato all'AFS e terrà un discorso commemorativo a Blérancourt il 27 gennaio 1971.

Riportiamo infine una testimonianza anonima, citata da George Rock:
«Il maggiore vantaggio che credo di avere avuto dai miei due anni di studio in Francia è stata l'acquisizione di un punto di vista internazionale. Mi sono fatto molti amici francesi e alcuni di loro sono diventati miei amici intimi. Ho anche frequentato almeno una quindicina di persone di nazionalità differenti. Incontrare persone di origini tanto diverse è stata una esperienza di valore inestimabile. Prima di tutto, ho acquistato una migliore comprensione dei problemi del mio stesso paese, considerandoli con un'altra prospettiva e alla luce di queste idee nuove».

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