Come se fosse il protagonista di un romanzo di Balzac, Thomas Evans percorre tutti i gradini della scala sociale diventando, grazie alla sua abilità e iniziativa, uno degli uomini più ricchi e influenti nella Parigi del Secondo Impero.
Nato a Filadelfia nel 1823 da una famiglia della buona borghesia, Thomas Wiltberger Evans inizia giovanissimo l'attività di apprendista orafo, specializzandosi nella fabbricazione di protesi dentarie e amalgami per otturazioni. Notato per il suo precoce talento, Evans lavora su commissione per i principali dentisti di Philadelphia finché il dr. Brewster, dentista americano di Parigi, gli offre un impiego come assistente. Evans accetta e il 10 novembre 1847 parte per la Francia, dove l'avrebbe presto raggiunto Agnès Josephine, nata Doyle, sposata quattro anni prima.
Aperto lo studio in un modesto stabile a Parigi in Rue de la Paix, Evans trascorre anni difficili all'ombra del tirannico dr. Brewster, che fra i suoi clienti annovera la crème della nobiltà francese. Una mattina di primavera dell'anno 1850, Brewster viene chiamato d'urgenza all'Eliseo per curare l'improvviso mal di denti di Luigi Napoleone, Presidente della Repubblica e futuro Napoleone III: è però indisposto e chiede a Evans di sostituirlo. La perizia del giovane dottore, i suoi modi cordiali e diretti non passano inosservati: da quel giorno, per oltre vent'anni, Evans diventa il dentista personale di Napoleone.
I rapporti fra Evans e Napoleone III, imperatore dei Francesi dal 1852, non si limitano all'aspetto professionale. Divenuto, a causa delle visite quasi quotidiane, amico dell'imperatore e confidente della giovane imperatrice Eugénie de Montijo, Evans viene coinvolto in numerose missioni diplomatiche. Durante la Guerra di Secessione americana (1861-1865), Napoleone lo manda persino a conferire con il Presidente Lincoln, per valutare una eventuale partecipazione della Francia al conflitto.
Negli anni Sessanta, Evans diventa «il dentista americano» di Parigi: i successi professionali alla corte imperiale francese e le sue frequentazioni altolocate, lo portano ad avere fra i suoi pazienti non solo tutti gli ex clienti di Brewster, ma anche quasi tutti i sovrani d'Europa. Tutto questo non gli basta. Profittando dei contatti privilegiati che poteva avere con il Barone Haussmann, incaricato di trasformare l'assetto urbanistico di Parigi, Evans si lancia in intelligenti speculazioni immobiliari, che lo rendono nel giro di qualche anno immensamente ricco. Pubblicando la notizia della sua morte, avvenuta il 14 novembre 1897, il Times stimava il suo patrimonio personale in oltre 35 milioni di dollari.
Lasciato il modesto appartamento nel quale viveva con la moglie, Evans stabilisce la sua nuova residenza in una villa sontuosa, Bella Rosa, e partecipa alla vita artistica e intellettuale di Parigi: scopre Édouard Manet e ne colleziona le opere, frequenta il circolo letterario animato da Mallarmé. Gli storici gli attribuiscono una relazione con l'attrice Méry Laurent, modella del pittore e amica del poeta, che Proust avrebbe preso a modello per creare, nella Recherche, il personaggio di Odette de Crecy.
La fulminea ascesa sociale rende il dr. Evans leader naturale della comunità americana: ruolo che egli interpreta con fantasia e responsabilità. Ricordiamo la creazione e il finanziamento dell'American Register, nel 1865, primo giornale americano in Francia; l'acquisto dei terreni destinati a ospitare le chiese protestanti americane in Rue de Berri e lungo l'avenue George V; il finanziamento della Première Ambulance Americaine; il dono alla città di Parigi di una copia della Statua delle Libertà e molte altre iniziative.
Come se fosse narrata in un romanzo di Balzac - al quale peraltro curava i denti - la vita del dr. Evans si arricchisce di un nuovo memorabile episodio. Il 4 settembre 1870, due giorni dopo la disfatta di Sedan e la cattura di Napoleone III da parte dei tedeschi, la folla infuriata tenta di entrare nel palazzo delle Tuileries, dove si trovava l'imperatrice Eugenie. Nel disordine di quei momenti, l'imperatrice si trova improvvisamente sola: decide allora di recarsi a Villa Rosa, dove Evans le offre rifugio e protezione. Con la consueta efficienza e cortesia, Evans accompagna l'imperatrice fino alle vicinanze di Le Havre, fa in modo che possa imbarcarsi per Londra, dove aveva fatto predisporre una dimora atta ad accogliere lei, suo figlio e lo stesso Napoleone III, rilasciato dai Tedeschi qualche settimana dopo.
Thomas Evans muore per una crisi cardiaca a Parigi il 14 Novembre 1897, tre mesi dopo la morte di Agnès, sua amatissima sposa e compagna di vita. Privo di figli, lascia la sua immensa fortuna alla Università di Philadelphia per la costruzione di una nuova clinica dentistica.