Nascita e Sviluppo dell'AFS
Le origini dell'American Field Service

In risposta alle esigenze più profonde dei volontari americani, Abram Piatt Andrew (1873-1936) concepisce l'idea di un servizio di ambulanze che offra assistenza ai feriti francesi direttamente sulla linea del fronte.

Nel tumultuoso periodo che precede e immediatamente segue lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la comunità americana di Parigi si organizza per prestare aiuto alla Francia, pur senza volare la neutralità degli Stati Uniti.

Sono generosamente donate attrezzature ospedaliere e denaro, vengono prestate e regalate automobili per trasportare i feriti, uomini e donne di ogni estrazione sociale offrono i loro servizi e prima che i Tedeschi raggiungano la Marna (agosto 1914), è già stato organizzato nel Liceo di Neully un nuovo grande ospedale americano per i feriti francesi.

Questi sforzi, coordinati con energia e impegno dall'ambasciatore americano a Parigi, Mr. Myron T. Herrick, si intensificano dopo la battaglia della Marna, quando il fronte si stabilizza lungo un'ininterrotta linea di trincee dal Mare del Nord fino alla frontiera svizzera. Vengono così costruiti due nuovi ospedali americani per i feriti francesi a Montdidier e a Ris Orangis; viene perfezionato l'invio dei rifornimenti dall'America e la distribuzione alle truppe francesi; sono infine organizzati alcuni servizi di trasporto feriti, uno in Belgio e l'altro in collaborazione con gli Inglesi per opera di Richard Norton.

Il futuro fondatore dell'AFS, Abram Piatt Andrew, si imbarca per la Francia nel dicembre del 1914. Compiuti i 41 anni, Piatt Andrew è un uomo abile e molto esperto: conclusi i brillanti studi universitari (in America, Germania e Francia), Piatt Andrew è diventato Professore di Scienze economiche ad Harvard, Segretario Aggiunto del Tesoro, Direttore della Zecca americana; si cimenta anche nella carriera politica, concorrendo senza successo alle primarie repubblicane il 21 settembre 1914.

È possibile che proprio l'insuccesso elettorale abbia indotto Piatt Andrew a partire per l'Europa. È invece certo che nell'autunno del 1914 Piatt Andrew scriveva a Robert Bacon, Direttore dell'Ospedale Americano a Parigi, sperando nel suo aiuto per trovare un lavoro in Francia: un favore che l'influente ex ambasciatore americano a Parigi non può rifiutargli, dato che lo stesso Andrew aveva trovato un ottimo impiego governativo per suo figlio. Nascita e Sviluppo dell'AFS

L'unico posto disponibile è però quello di guidatore di ambulanze presso l'Ospedale Americano: una posizione di scarso rilievo, se raffrontata con i compiti da svolgere (trasportare i feriti dalle stazioni agli ospedali), di scarsa visibilità e poco prestigio. In ogni caso, Piatt Andrew lo accetta. Sei settimane di servizio come ambulanziere nelle vicinanze di Dunkerque lo convincono che tutti gli sforzi compiuti da tanti suoi connazionali in aiuto dei Francesi devono essere razionalizzati e possono essere più incisivi:

«Molti giovani americani erano già animati dal desiderio di partecipare al grande dramma mondiale, ma non potevano farlo come combattenti senza sacrificare la loro nazionalità. Gli ammiratori della Francia in America stavano diventando sempre più numerosi e generosi e cercavano opportunità per dare aiuto all'esercito francese. Ogni circostanza, in quel momento, indicava la possibilità di sviluppare con successo un servizio di ambulanze, condotto da volontari americani e sostenuto da donatori americani, ma operativo direttamente nella zona di pertinenza dell'esercito francese come parte integrante dell'esercito francese».

Nascita e Sviluppo dell'AFS Il coraggio e le speranze di tanti giovani americani desiderosi di prendere parte attiva al conflitto senza violare la neutralità del loro paese esigono una partecipazione più attiva; inoltre le circostanze inducono alla creazione di un servizio di ambulanze gestito e condotto da volontari americani, operativo nelle zone di guerra come parte integrante dell'esercito francese.

Convinto della necessità storica della sua idea, Piatt Andrew non si lascia scoraggiare dalle difficoltà. Grazie alla intercessione di Robert Bacon e a Gabriel Puaux (diplomatico attivo nell'entourage del Generale Joffre, compagno di studio in Germania), Piatt Andrew riesce a convincere lo Stato Maggiore dell'esercito francese ad accettare la sua proposta.

Per rafforzare la sua posizione e conferirgli più autonomia nelle trattative, Robert Bacon lo nomina nel marzo del 1915 «Ispettore Generale del Servizio da Campo dell'Ospedale Americano» (Inspector-General of the "American Ambulance Field Service", ovvero AAFS): un ruolo nuovo, creato appositamente per lui, che però avrebbe consentito grande autonomia di movimento per il futuro.

Nasce così l'American Ambulance Field Service, servizio da campo di ambulanzieri americani, nell'aprile del 1915.

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L'accordo con l'esercito francese

La data di nascita dell'AAFS coincide con la sua parziale incorporazione nell'esercito francese, come risulta da un accordo stipulato nell'aprile del 1915 fra Abram Piatt Andrew e il Maresciallo Joseph Doumenc.

Prima di chiedere l'invio di uomini e mezzi dagli Stati Uniti, era necessario che l'American Ambulance Field Service venisse riconosciuto a pieno titolo dall'esercito francese.
Considerata l'entrata in guerra degli Stati Uniti a fianco della Francia nel 1917, si rischia di non comprendere la portata della richiesta di Piatt Andrew e la difficoltà concreta della sua attuazione: l'American Ambulance Field Service costituisce il primo esempio di un gruppo organizzato, appartenente a una nazione neutrale, abilitato a intervenire sulla prima linea di un campo di battaglia in stretta collaborazione con un esercito belligerante.

Si trattava perciò di una novità assoluta e lo Stato Maggiore dell'esercito francese poteva nutrire molti dubbi sull'opportunità di portare nel cuore della battaglia uomini di una nazione neutrale. Per rassicurare i vertici militari francesi sulla assoluta lealtà dei volontari americani, Piatt Andrew elabora una serie inoppugnabile di garanzie:

  • i giovani volontari devono produrre 3 lettere di raccomandazione da parte di esponenti in vista della loro comunità di appartenenza. Tali lettere sono conservate in Francia presso la sede di AFS e possono essere mostrate, su richiesta, a ufficiali francesi;
  • i volontari si impegnano a garantire un servizio di 6 mesi, rinnovabile per almeno altri tre mesi;
  • ogni volontario promette di non divulgare segreti o notizie sensibili riguardanti l'esercito francese e lo svolgimento della guerra;
  • ogni volontario è sottoposto alla disciplina militare francese.

E' lo stesso Piatt Andrew a sottolineare come durante i tre anni di servizio attivo prestato in Francia da migliaia di giovani americani non si sia verificato nessun problema disciplinare di rilievo.

Nascita e Sviluppo  dell'AFS Con queste premesse, l'accordo era fattibile e lo Stato Maggiore francese acconsentì a un incontro fra Abram Piatt Andrew, «Inspector-General of the American Ambulance Field Service», e l'energico maresciallo Joseph Doumenc, direttore dei «Services automobiles» dell'esercito francese.

L'accordo, siglato nell'aprile del 1915, può essere considerato l'atto di nascita dell'American Field Service e tale appare agli occhi dal suo fondatore, Abram Piatt Andrew. A partire da quel momento comincia il regolare afflusso di uomini e mezzi dagli Stati Uniti: così, prima della fine del 1915, vengono messe a disposizione dell'esercito francese quattro sezioni complete, ciascuna composta da 20 ambulanze e altri veicoli di supporto, assegnate a 4 divisioni differenti.

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Dall'American Ambulance Field Service all'American Field Service

I nuovi compiti assunti dal servizio di ambulanze e le sue nuove necessità logistiche portano alla formazione di un'organizzazione indipendente dall'Ospedale Americano di Parigi. Nel luglio del 1916 l'AAFS diventa AFS.

All'atto della sua costituzione, gli uffici amministrativi dell'American Ambulance Field Service occupano una stanzetta all'interno dell'ospedale americano di Neully: ma la sistemazione, ogni giorno che passa, si rivela sempre più inadeguata.

Inadeguata da un punto di vista logistico, perché l'accordo con i Francesi e il conseguente spostamento delle ambulanze al fronte implica una completa riorganizzazione pratica del servizio: aumentano gli autisti, che richiedono una formazione particolare, dato che di fatto sarebbero stati sottoposti alle regole militari francesi e inviati al fronte; aumentano i mezzi, dato che il nuovo e più impegnativo compito stimola i donatori, sia in Francia sia in America, a contribuire ancor più generosamente; aumentano le difficoltà, dato che un conto è guidare un'ambulanza da una stazione all'ospedale militare, ben altra cosa recuperare i feriti sotto il fuoco nemico.

La permanenza di AAFS all'interno dell'Ospedale Americano di Parigi diventa però ben presto un problema politico. I vertici della Commissione Trasporti dell'Ospedale Militare non approvano il cambiamento né il nuovo ruolo direttivo assunto da Piatt Andrew: nonostante la mediazione di Robert Bacon il conflitto interno appare ogni giorno più grave.

A sbloccare la situazione interviene Anne Vanderbildt. Incredibilmente facoltosa e convinta delle capacità e dell'energia di Piatt Andrew è lei ad assicurare il sostegno finanziario e l'appoggio politico che permettono all'American Ambulance Field Service di staccarsi dall'Ospedale Americano di Neully e diventare una organizzazione autonoma, giungendo a cambiare nome in American Field Service nel luglio del 1916.

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Rue Raynouard, 21 Paris: una Casa lontano da casa

Il "21", Quartier Generale dell'American Field Service a Parigi: luogo della memoria per tutti i volontari e ponte fra la Francia e l'America.

Dopo mesi di ricerche, grazie alla generosità della Contessa de la Villestreux, appartenente alla famiglia franco-americana degli Hottinguer, il Quartier generale di AFS viene stabilito in un magnifico palazzo nobiliare situato nel cuore di Parigi, nell'antica Passy sul Lungosenna, al n. 21 di Rue Raynouard. L'utilizzo intelligente degli enormi spazi di questa proprietà consente di ricavare stanze da adibire a uffici e magazzini, fino a 300 posti letto, un parcheggio per le ambulanze, un'infermeria e un'officina. Nascita e Sviluppo dell'AFS

Oltre che perfettamente funzionale agli scopi di AFS il nuovo quartier generale ha un indubbio fascino, storico e paesaggistico. L'antico palazzo sorgeva in un parco noto per la salubrità delle sue fonti ferruginose, frequentate da personaggi illustri sin dal XVII secolo: Madame de Sévigné lo menziona in una lettera alla figlia (1676); Rousseau ne beveva le acque e ne accenna nelle Confessioni. È anche un luogo familiare ad americani illustri del passato, come Benjamin Franklin, che nel periodo parigino vi soggiornò per le cure termali. Ma «il 21» costituisce anche un affascinate ponte fra la Francia e l'America e la Parigi del passato e quella del presente.

Nascita e Sviluppo dell'AFS La Tour Eiffel appare ben visibile sullo sfondo di alcune foto che ritraggono i volontari AFS; e, a circa un chilometro, sull'Ile de Cygnes, si staglia la copia della Statua della Libertà, opera dello scultore Frédérick Auguste Bartholdi, offerta alla città di Parigi nel 1889.

Il Quartier Generale di AFS costituisce un punto di riferimento non solo logistico, ma anche psicologico, rimanendo impresso nella memoria dei volontari, quasi fosse una tappa imprescindibile di un viaggio spirituale che dall'America prima, e dal cuore di Parigi e della Francia poi, li avrebbe portati agli orrori del fronte. Così lo ricorda Julien Green, in Partir avant le jour:

Nascita e Sviluppo dell'AFS «Il giorno successivo al mio esame di maturità mio padre mi condusse in rue Raynouard fino ad un'affascinate dimora in stile Direttorio che oggi non esiste più e i cui giardini scendevano dolcemente verso la Senna. Grandi alberi si stendevano su lunghi sentieri sinuosi che, come braccia, stringevano ampi prati, dove sarebbe stato delizioso sedersi alla fine di una bella giornata. Tutto parlava di tempi più felici del nostro. Io mi sentivo sensibile alla malinconia di quel luogo di cui nella Parigi attuale si cercherebbero vanamente le tracce. Nella parte bassa dei giardini, schierate in ordine davanti al cancello che si apriva sul Quai de Passy, ho visto una ventina di ambulanze color grigio ferro e ornate da una croce rossa. L'ultima era la mia».

Nascita e Sviluppo dell'AFS Molte altre memorie di questo luogo, rimasto impresso nel cuore di tutti gli Ambulanzieri che parteciparono al servizio attivo in Francia nella prima guerra mondiale, sono state consegnate all'ultimo numero del Bollettino AFS, pubblicato il 26 aprile del 1919.

Nascita e Sviluppo dell'AFS «Dal momento che la guerra è andata negli annali del passato, anche il Quartier Generale dell'AFS al 21 di Rue Raynouard ha finalmente diritto a entrare nel proprio. Nelle brevi permanenze in cui eravamo di passaggio a Parigi en permission, abbiamo scoperto il suo valore come Quartier Generale e come casa. Nascita e Sviluppo dell'AFS Le ampie camere e i saloni, le belle stanze da pranzo, i comodi appartamenti ci hanno offerto un tocco di quella atmosfera familiare che tanto ci mancava. Il cameratismo e lo spirito di amicizia che vi abbiamo trovato hanno lavorato per legare ancor più saldamente i vincoli che, secondo una comunanza di spirito e di interessi, tengono insieme i vecchi "conducteurs pour la France". Per quegli uomini che erano stati smobilitati in Francia, per quelli di stanza qui, e per coloro che frequentavano le università di Parigi, Rue Raynouard ha significato ancora di più. Membri di ogni ramo e rango del servizio sono stati qui riuniti insieme in uno spirito di fratellanza, amicizia e uguaglianza. Il "21" alla fine è davvero diventato il Club dell'AFS».

Nascita e Sviluppo  dell'AFS Le memorie del "21" sono spesso strettamente legate alla figura di Stephen Galatti, giunto in Francia come ambulanziere nel luglio del 1915 e divenuto ben presto braccio destro del Fondatore. Le memore di tanti ambulanzieri lo ritraggono instancabile e attivissimo, ma sempre pronto ad ascoltare chi si fosse rivolto a lui.

Il "21" oggi non esiste più. Tornando indietro nel tempo, già Julien Green in Partir avant le jour del 1963 affermava che l'antico quartier generale di AFS era stato cancellato dalla mappa di Parigi.

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Le sezioni dell'AFS

Per rendere più efficiente il servizio, i volontari AFS sono suddivisi in sezioni, conformate sull'esempio di quelle dell'esercito francese, e dotate di un equipaggiamento standard.

Le singole sezioni in cui l'American Field Service viene suddiviso, con l'idea di coprire gradualmente, divisione per divisione, l'intero fronte occidentale, sono strutturate sul modello delle analoghe sezioni dell'esercito francese.

Nascita e Sviluppo dell'AFS La differenza più importante riguarda il fatto che mentre gli Ambulanzieri francesi erano guidatori professionisti, adibiti alla guida dei veicoli militari in genere, agli Americani era richiesto sia di avere conoscenze mediche sia di saper guidare un'ambulanza. Questa differenza era sottolineata anche dalla gestione delle Ambulanze Francesi da parte dell'Automobile Service, mentre quelle Americane dipendevano dal Medical Service. La ragione di questa differenza era dovuta al fatto che gli Americani, a causa delle grandi distanze, ritenevano prioritario intervenire sui feriti durante il trasporto; mentre i Francesi consideravano assurdo sprecare personale medico qualificato a bordo di un'ambulanza anziché in un ospedale che sul territorio francese era comunque disponibile a pochi chilometri. La Prima Guerra Mondiale, con la caratteristica staticizzazione del Fronte in una linea sterminata di trincee, dimostrò la maggiore funzionalità del sistema francese (come già Piatt Andrew aveva intuito), che presto viene adottato da tutte le forze in campo.

Ogni sezione dell'AFS avrebbe dovuto contare 40 volontari per un totale di 20 ambulanze: ma, nei primi tempi, per rispondere adeguatamente alle impellenti richieste dell'esercito francese, le prime 4 sezioni vengono inviate a destinazione con 25 o 30 uomini soltanto.

L'esercito francese aggiunge alle sezioni AFS da 2 a 4 soldati: la loro funzione nominale è di raccordo; ma nella pratica questi uomini svolgono il lavoro di cuochi, peraltro apprezzatissimo, e di tuttofare. L'ordine viene garantito da due ufficiali: uno appartenente all'AFS, l'altro all'esercito francese.

Nascita e Sviluppo dell'AFS Secondo la testimonianza di Piatt Andrew gli ufficiali francesi inviati a cooperare con gli Americani venivano scelti non solo per le loro capacità, ma anche per il loro buon carattere e la conoscenza dei costumi Americani. Spesso, conclude il Fondatore, fra gli ufficiali si instauravano rapporti di cameratismo e di amicizia che andavano oltre la collaborazione al servizio:

«In most of our sections the relations between French and American officers were characterized not only by mutual confidence and respect, but by intimacy and comradeship».

L'equipaggiamento in dotazione alle sezioni dell'AFS viene accuratamente selezionato in modo da rendere ogni sezione autonoma, indipendente e il più possibile standardizzata. Una delle caratteristiche che differenziano maggiormente AFS dalle altre organizzazioni di volontari americani del tempo è la cura nei dettagli: la standardizzazione dell'equipaggiamento, ad esempio, contribuisce non solo a caratterizzare AFS, ma anche a rendere più semplici gli approvvigionamenti e la sostituzione di pezzi di ricambio dei veicoli. Nascita e Sviluppo  dell'AFS

L'equipaggiamento standard di una sezione AFS comprendeva:

  • 20 Ford T usate come ambulanze;
  • 2 Ford T di riserva;
  • 1 automobile di riparazione, per intervenire sul campo con i meccanici e i ricambi;
  • 1 grosso camion contenente ricambi e attrezzi per grosse riparazioni;
  • 1 camion da trasporto di materiali vari e per l'evacuazione rapida di feriti leggeri o di soldati colpiti da gas;
  • 1 cucina da campo, «arranged after the manner of a gypsy wagon»;
  • 3 ampie tende con facilities per i Volontari: per ripararsi di giorno dal sole o dalla pioggia, per mangiare e per dormire.

Durante lo svolgimento della prima guerra mondiale, le sezioni AFS svolgono il loro servizio in Francia, con l'eccezione di una sezione (la Section Three) impiegata nei Balcani.

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Hunk o' Tin

La nuova ambulanza dell'AFS, un veicolo ibrido, costruito con il telaio e il motore della Ford T e una carrozzeria francese, si rivela eccellente per le esigenze del trasporto dei feriti in guerra.

Nascita e Sviluppo dell'AFS All'inizio della prima guerra mondiale, l'uso di ambulanze a motore per trasportare i feriti è ormai prassi consolidata sia per l'esercito inglese sia per quello francese. Il veicolo prescelto aveva caratteristiche ben definite: si trattava di mezzi pesanti, dotati di un motore potente, che potevano trasportare da 4 a 6 uomini distesi e da 8 a 10 seduti, proteggendo adeguatamente sia i feriti sia il guidatore da intemperie, proiettili ed eventuali schegge.

Ad una attenta analisi, però, queste ambulanze non si dimostrano pienamente funzionali agli occhi di Piatt Andrew. Forte della sua esperienza a Dunkerque, il Fondatore si rende conto che i bombardamenti rendono le strade poco percorribili per questo genere di veicoli, che mal si adattano alle asperità del terreno; inoltre, la gravità delle ferite riportate dai soldati non consente un utilizzo ottimale delle grosse ambulanze che spesso, per l'urgenza, partivano semivuote.

Nascita e Sviluppo dell'AFS Secondo la medesima logica, basata su un esame obiettivo e intelligente dei fatti, Piatt Andrew rifiuta, sia pure a malincuore, l'invio dagli Stati Uniti di veicoli e ambulanze già costruite. La ragione è semplice: qualunque serio danno riportato durante il servizio in prima linea avrebbe reso ben presto quei veicoli inservibili per la mancanza dei pezzi di ricambio. Soltanto l'uniformità del tipo di veicoli utilizzati poteva costituire garanzia di efficienza.

Il modello di ambulanza prescelto fu un piccolo capolavoro di ingegneria automobilistica. I motori e lo chassis erano quelli della Ford T , mentre il resto della carrozzeria veniva costruito in Francia. L'adattamento della carrozzeria francese, progettato per ruote grandi, sullo chassis Ford produce il caratteristico aspetto delle Ambulanze AFS, un aspetto che lo stesso Fondatore ebbe a definire «characteristc, not to say, amusing».

La scelta si rivela, a tutti gli effetti, ottima. Ecco i principali vantaggi:

  • le ambulanze costano meno e occupano meno spazio sui cargo, facilitando la spedizione in Francia dall'America;
  • grande facilità di manovra, garantita dalle piccole ruote, libere di muoversi in uno spazio concepito per ruote più grandi;
  • le ambulanze sono più maneggevoli e appaiono ideali per muoversi su strade accidentate e piene di detriti (anche uscendo e rientrando sulla carreggiata), su mulattiere e sterrati;
  • per adattare le due parti differenti vengono inserite delle molle, che come effetto collaterale garantiscono una eccellente sospensione al veicolo, proteggendo i feriti dagli sbalzi (Le Ambulanze).

Nascita e Sviluppo dell'AFS Dopo aver sperimentato l'efficacia su strade semidistrutte, aver zigzagato sui sentieri montani dell'Alsazia e nelle pianure ricoperte di fango delle Fiandre, la consacrazione della ambulanza AFS avvenne durante la terribile battaglia di Verdun. Nonostante l'unica strada di accesso e uscita dalla città fosse bloccata da vetture in entrambi i sensi e fosse oggetto di pesanti bombardamenti da parte dei tedeschi, le ambulanze americane manovrano e procedono a velocità doppia o tripla rispetto agli altri veicoli procedendo all'occorrenza anche nei campi adiacenti la carreggiata.

Questa la testimonianza del London Daily Telegraph:

Nascita e Sviluppo dell'AFS «Per ben tre mesi, fino a che non fu costruita la linea ferroviaria, la Francia ha mantenuto questa catena ininterrotta di quattromila veicoli, duemila in movimento su un lato della carreggiata da Bar-le-Duc, e gli altri duemila in movimento sul lato opposto, proveniente da Verdun. Fra i quattromila veicoli c'erano anche le ambulanze che trasportavano i feriti. Molti erano casi urgenti, tuttavia queste ambulanze potevano muoversi solo al ritmo stabilito di un metro al secondo. Centinaia di vite sarebbero andate perdute se non fosse stato per le sezioni dell'American Field Service di stanza a Verdun. Dotati di automobili piccole, leggere e veloci, in grado di andare quasi ovunque (e soprattutto ovunque le pesanti ambulanze francesi non riuscivano), questi autisti americani hanno trasportato tutti i casi chirurgici urgenti. Loro non hanno avuto un posto assegnato nella catena senza fine, ma sono stati autorizzati a sfrecciare nello spazio intermedio di sessanta piedi mantenuti tra le auto, e poi procedere in avanti come meglio potevano. Quando accanto alla strada si apriva un campo, lasciavano del tutto la carreggiata, e, passandoci attraverso, tornavano in fila quando non potevano più procedere e attendevano un'altra possibilità per andare avanti. Sono stati in grado di portare indietro i feriti da Verdun, spesso a velocità doppia di quelli che sono giunti con le ambulanze regolari, e sempre senza mai commettere il grande errore da cui dipendeva la vita della Francia: rimanere vincolati per un solo istante di troppo alla infinita catena delle quattromila automobili di Verdun».

La straordinaria prova offerta da uomini e mezzi dell'AFS a Verdun convinse il Generale Joffre a chiedere che due sezioni AFS venissero inviate nei Balcani, a sostegno delle truppe francesi. Le testimonianze dei volontari della Section Three, impegnata in Albania e in Grecia, sono raccolte nella History of American Field Service in France.

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La Réserve Mallet

L'entrata in guerra degli Stati Uniti trasforma l'AFS da servizio di ambulanzieri a struttura militare vera e propria, incaricata di trasportare truppe e rifornimenti per l'esercito francese.

Nascita e Sviluppo dell'AFS Il 6 aprile del 1917 gli Stati Uniti dichiarano guerra alla Germania. Questa data segna, per l'AFS, un cambiamento irreversibile. Poche settimane dopo, l'esercito francese, tramite il Maresciallo Doumenc, richiede ufficialmente all'AFS di entrare a far parte della Réserve Mallet: non più un servizio di soccorso ai feriti gestito da un'organizzazione di un paese neutrale, ma un servizio di trasporto di approvvigionamenti, armi e munizioni al completo servizio dell'armata francese.

Anche in questo caso, AFS svolge egregiamente il suo dovere, facendo onore al suo motto «Tous et Tout pour la France». Ricevuta la nuova incombenza, 800 volontari, giunti in Francia immaginando di guidare ambulanze, sono assegnati a questo nuovo servizio. Non tutti accettano questi nuovi compiti.

Ecco l'apprezzamento del Maresciallo Doumenc:

Nascita e Sviluppo dell'AFS «È stata lei [la Réserve Mallet] che ha assicurato la maggior parte del trasporto di munizioni, al momento delle fortunate offensive che hanno portato la 6° Armata sull'Ailette. Nei mesi di marzo, maggio e luglio 1918, si è trovata nel posto dove c'era più lavoro da fare, e l'ha fatto. Bisogna citare dei fatti: dal 27 maggio al 9 Giugno 1918, i due gruppi, 8 e 9, hanno trasportato quindicimila tonnellate di munizioni e materiali nonché undicimila uomini con un percorso medio giornaliero di 120.000 chilometri. Si deve concludere che in questo periodo di dodici giorni, così critico per noi, gli autisti di queste sezioni hanno avuto solo poche ore di riposo. Dall'offensiva di luglio, la Réserve ha continuato a fornire senza interruzione alle nostre truppe, in prima linea, il cibo e le munizioni che hanno permesso loro di proseguire la loro marcia vittoriosa. È stato detto, e credo che il fatto sia vero, che la Réserve Mallet abbia trasportato più proiettili di obice di quanti l'esercito americano ne abbia sparato durante la guerra. In ogni occasione, i guidatori americani della Réserve si sono fatti notare per la loro resistenza e il loro ottimo comportamento in circostanze critiche e sotto il diretto fuoco nemico. Molti attestati di stima lo certificano. Al primo posto fra il personale dei conducenti della Réserve Mallet ci sono i vecchi volontari dell'AFS, ora diventati soldati americani regolari. Centoventi di loro sono diventati ufficiali, altri, la maggior parte sottufficiali. Tutto hanno pienamente onorato l'impegno preso nei confronti dell'esercito francese come volontari delI'AFS e hanno dato esempio di coraggio e dedizione».

Nascita e Sviluppo  dell'AFS Il ruolo della Réserve Mallet nel successo militare francese contro i tedeschi viene dichiarato senza mezzi termini e anche con una punta di ironia, che ben si addice al carattere fiero del Maresciallo Doumenc: la Réserve Mallet ha trasportato più proiettili di obice di quanti ne abbia sparati l'intero esercito americano per tutta la durata della guerra. Ma più della battuta, parlano le cifre: solo dal 27 maggio al 9 giugno 1918 le sezioni 8 e 9 della Réserve hanno trasportato 15.000 tonnellate di munizioni e 11.000 uomini.

L'intervento americano nel conflitto non segna soltanto un cambiamento nell'impiego dei volontari AFS: ma, a partire dall'estate 1917, il suo inquadramento nell'amministrazione militare americana. Era naturale aspettarsi, dato l'eccellente lavoro svolto, che Piatt Andrew fosse chiamato a ruoli direttivi: viene messo in secondo piano, probabilmente per ragioni politiche. In ogni caso, nel raccontare la sua versione della vicenda, Piatt Andrew sembra considerare il passaggio di consegne come normale. L'unico rimpianto sembra riguardare la necessità da parte delle unità di ambulanzieri impiegate nei Balcani in appoggio all'esercito francese di abbandonare immediatamente il servizio, perché gli Stati Uniti non erano in guerra con l'Austria-Ungheria, che su quel fronte combatteva appunto i Francesi.

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La Escadrille Lafayette

Fra i pionieri del combattimento aereo arruolatisi nella Escadrille Lafayette compaiono numerosi reduci dell'AFS, ma i rapporti fra le due organizzazioni restano poco chiari.

Il medesimo spirito avventuroso e la stessa devozione alla causa francese che spingono i volontari americani a unirsi all'AFS o a servire sotto l'esercito francese nella Réserve Mallet sono all'origine della creazione della Escadrille Lafayette, un vero e proprio corpo militare di piloti, che sfidarono i Tedeschi in epiche battaglie aeree, il cui nome si ispira alle gesta del Marchese de La Fayette, amico e commilitone di George Washington nella guerra di secessione americana.

Secondo la ricostruzione tentata da Joseph Porter Brinton, ambulanziere dell'AFS durante la Seconda Guerra Mondiale, autore di un'inedita History of the American Field Service conservata dattiloscritta presso gli Archivi di AFS, il ruolo di AFS fu decisivo nella creazione di questo singolare corpo militare. A sostegno di questa sua tesi, Porter Brinton porta una serie di argomenti:

  • Su 175 volontari che militarono nella Escadrille Lafayette fra il 1916 e il 1917 almeno 51 erano veterani dell'AFS;
  • Durante la Prima Guerra Mondiale morirono 127 volontari americani appartenenti all'AFS: 43 di loro trovarono la morte nei cieli;
  • Edmund L. Gros, medico chirurgo americano in Francia all'ospedale americano di Neully, in stretto contatto con i vertici AFS, divenne successivamente amministratore della Escadrille Lafayette;
  • W.K. Vanderbildt, uno dei maggiori sostenitori di AFS, diede anche notevoli finanziamenti per la creazione e il mantenimento di questo corpo militare aereo.

A fronte di questi dati, raccolti a circa quaranta anni di distanza dai fatti, resta il silenzio dei fondatori dell'AFS, che non menzionano mai direttamente il loro coinvolgimento nell'iniziativa. Un silenzio strano, dato che lo stesso Piatt Andrew era un pilota di aerei: ma che potrebbe essere spiegabile come causato dall'imbarazzo, data l'evidente incompatibilità fra un corpo militare di piloti aerei e un'iniziativa di soccorso ai feriti.

A gettare più di un'ombra sulla ricostruzione di Porter Brinton è il suo carattere strumentale: obiettivo dell'Autore, rientrato in patria nel secondo dopoguerra, era quello di garantire lo status ufficiale di veterano di guerra ai volontari AFS, mostrando attraverso la sua ricostruzione il carattere prettamente militare del loro servizio.

Nell'impossibilità di giungere a una conclusione certa, si propongono due osservazioni. Da una parte, The Lafayette Flying Corps, compilato nel 1920 dall'ex ambulanziere Charles Nordhoff e da James Hall sostiene, molto plausibilmente, che tanto AFS quanto la Escadrille Lafayette furono strettamente legati nel mostrare, sia pure in modo diverso, la volontà dei volontari americani di contribuire alla causa francese; dall'altra, i cimeli di questo straordinario corpo di piloti americani sono conservati nel museo di Blérancourt, accanto alle memorie degli ambulanzieri dell'AFS.

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«A friend in need is a friend indeed»

Il bilancio dell'operato dell'AFS nei tre anni della sua attività in territorio francese è giudicato positivo dal punto di vista umanitario e di inestimabile valore morale e politico.

Nascita e Sviluppo dell'AFS Per esprimere con poche e sentite parole la sua gratitudine per l'operato dei volontari Americani dell'AFS il Maresciallo Joffre scrive una breve lettera prefatoria, datata 28 marzo 1919, riprodotta nel volume celebrativo intitolato History of the American Field Service in France, apparso nel 1920.

Il Maresciallo - all'epoca dei fatti Generale - sottolinea il debito di riconoscenza della sua nazione per quel manipolo di intrepidi volontari che grazie alla loro abnegazione e al loro coraggio salvarono decine di migliaia di vite umane.

«Sfogliando queste pagine» afferma il Maresciallo Joffre riferendosi al libro di memorie dell'AFS «mi sembra di sentire la voce di tante migliaia di feriti francesi: raccolti lungo le rive della Marna dalle ambulanze dell'American Field Service, scesi dalle pendici dell'Hartmannsweiler, estratti dal fango delle Fiandre, strappati all'inferno di Verdun».

Firmando la prefazione del medesimo volume, con maggiore distacco e obiettività, Piatt Andrew traccia un bilancio della attività dell'AFS in Francia. A suo parere i principali titoli di distinzione e di merito dell'AFS sono quattro:

  • aver anticipato di oltre due anni e mezzo l'arrivo delle truppe regolari americane in Europa;
  • aver contribuito a chiarire all'opinione pubblica americana lo scopo e la necessità dell'intervento;
  • aver fornito alle truppe americane un piccolo contingente di ufficiali e uomini di provata qualità e devozione;
  • aver permesso ai suoi membri di servire nell'esercito francese, partecipando alle immani sofferenze patite dalla Francia.

In effetti, se il merito principale dell'AFS è stato umanitario, Piatt Andrew sottolinea l'importante funzione storica svolta dai volontari americani: che seppero sensibilizzare un'intera nazione sulla necessità di intervenire nel conflitto a sostegno della Francia.

Nascita e Sviluppo dell'AFS I volontari AFS «the very pick and flower of American youth» erano giovani universitari, uomini d'affari, avvocati e medici, architetti, banchieri e persino pastori. Quasi tutti facevano parte della élite statunitense: non è quindi difficile credere che siano stati proprio loro, grazie al loro esempio, a premere sull'opinione pubblica americana, che altrimenti sarebbe rimasta indifferente.

L'ex presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt in un memorabile discorso tenuto a New York nel Settembre del 1916 dichiara che il debito di riconoscenza che gli Stati Uniti d'America hanno nei confronti dei volontari AFS è persino superiore al debito di riconoscenza che potevano avere gli stessi Francesi: perché la cosa più preziosa di una Nazione è la sua anima e i giovani volontari dell'AFS avevano aiutato l'America a salvare la propria:

«There is not an American worth calling such, who is not under a heavy debt of obligation to these boys for what they have done. We are under an even greater debt to them than the French and Belgians are.... The most important thing that a nation can possibly save is its soul, and these young men have been helping this nation to save its soul.»

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