Le contraddizioni, gli eccessi, la sensibilità per la poesia e il tragico epilogo della sua vicenda terrena fanno di Harry Crosby il simbolo della Lost Generation
Se la Lost Generation avesse bisogno di un simbolo, capace di incarnare in sé da una parte la forza delle sue aspirazioni e la purezza degli ideali, dall'altra i veleni inoculati dalla guerra e l'incapacità di vivere una vita normale dopo esperienze così tremende, il suo simbolo sarebbe Harry Crosby, e la sua allucinante parabola da rampollo della upper-class bostoniana a eroe di guerra fino al suicidio, a soli trentun'anni.
Dandy raffinatissimo e dotato di notevoli qualità letterarie, nipote del banchiere J. Pierpont Morgan, Harry Crosby si arruola volontario nell'American Field Service alla fine del 1916 (sarà assegnato alla S.S.U. 71): «per sfuggire agli orrori di Boston e, in particolare, delle vergini Bostoniane», nota nel suo Diario. La sua destinazione è la regione di Verdun - «l'inferno di Verdun», come ebbe a definirlo il Generale Joffre. Così lo descrive:
«Uno sguardo alla regione di Verdun.
Il tempo era gelido. La prima settimana di dicembre ha portato tempeste di neve e venti freddi e amari. Lo scenario era lugubre. Tronchi d'albero neri, carbonizzati, dove una volta c'erano le foreste; le buche causate dalle esplosioni piene di acqua stagnante, dai riflessi verdastri; il camuffamento militare stracciato, strappato via, ridotto a brandelli di nastro agitati dal vento; e poi i cavalli morti, i mezzi distrutti, i carri rovesciati lungo la via - tutto ha contribuito a rendere le colline e le strade desolate e deserte. Di notte, il cielo intero era una massa pulsante color cremisi».
Il 22 novembre del 1917, l'inferno reclama le sue vittime. La postazione degli ambulanzieri viene ripetutamente colpita dall'artiglieria tedesca e Way Spaulding è gravemente ferito. Crosby, suo migliore amico, chiede e ottiene di poterlo trasportare. Durante il percorso, l'ambulanza è centrata da un proiettile di artiglieria. Crosby è stordito, ma illeso. Le grida strazianti di Way lo risvegliano da una sorta di torpore: ma l'ambulanza non riparte e necessita di riparazioni.
Crosby non perde il controllo. Ripara alla meglio l'ambulanza con la dotazione di servizio e riparte. Fra i bagliori delle esplosioni e le colonne di fumo degli shrapnel tedeschi che cadevano davanti a lui riesce miracolosamente ad arrivare all'Ospedale Americano della Croce Rossa, dove Spaulding viene salvato. Quella notte, scrive Harry Crosby nel suo Diario, sì compì la violenta metamorfosi di un ragazzo in uomo.
«Le colline di Verdun, il tramonto del sole rosso dietro le colline, gli scheletri carbonizzati degli alberi, il fiume Mosa, gli shrapnel neri che precipitano formando colonne di fumo nero lungo la strada per Bras, il fragore del fuoco di sbarramento, il ferito, la corsa attraverso il rosso delle esplosioni, e la metamorfosi violenta da ragazzo in uomo».
Coraggioso, risoluto, capace. Il suo stato di servizio è impeccabile: Crosby è un eroe. E' fra i più giovani ambulanzieri a ricevere la Croix de Guerre, per i meriti acquisiti in particolare durante la battaglia di Orme.
Le esperienze provate lasciano però un segno indelebile nella sua fragile sensibilità. Scrive nel suo Diario: «La maggior parte delle persone muore per colpa di un senso comune strisciante e scopre, quando è troppo tardi, che l'unica cosa cui nessuno rinuncia sono i propri errori». Da quel 22 novembre 1917, promise a se stesso che avrebbe vissuto la vita alle sue condizioni.
L'immediato dopoguerra è per Harry Crosby una storia di scandali e di eccessi. Sedotta Polly Jacob, ventottenne moglie di Richard Peabody, madre di due figli e più anziana di lui, la convince a seguirlo a Parigi: le darà il nome di Caresse e sarà la sua compagna, la sua Musa ispiratrice. I due conducono una vita all'insegna della promiscuità, del lusso sfrenato e ogni genere di eccessi.
Notevole è la fondazione da parte della coppia di una casa editrice, la Black Sun Press in Rue Cardinal a Parigi. I libri, frutto di una cura artigianale sapiente, ospitano scrittori fino ad allora poco noti o affatto sconosciuti, quali D. H. Lawrence, James Joyce (amici dei Crosby); Ezra Pound, Archibald MacLeish, Ernest Hemingway, Eugene Jolas e Oscar Wilde. Per molti di loro Harry Crosby fu il primo editore.
Vittima di una sorta di esaltazione - dopo la guerra aveva abbracciato l'occultismo ed era convinto di poter dominare la morte - Harry Crosby trascina nel suo delirio la ventenne Josephine Noyes Rotch, una delle sue occasionali amanti. Durante un macabro rito - Death is our marriage lascerà scritto in un appunto - uccide la giovane e si suicida a sua volta, con un colpo di pistola alla tempia. E' il 10 dicembre 1929.
Quest'uomo folle e tormentato ebbe rarissimi momenti di serenità. Il suo Diario dimostra, paradossalmente, che li trovò più spesso durante la Guerra che in tempo di pace.
«E' stata una splendida giornata di sole nelle Argonne, uno di quei giorni di primavera che ti fanno venir voglia di crogiolarti al sole. Abbiamo trascorso il pomeriggio a sonnecchiare e sognare ad occhi aperti sul prato caldo, oppure a fissare gli aviatori tedeschi, che per la maggior parte del pomeriggio hanno sorvolato il villaggio di Clermont. Sembravano minuscoli granelli bianchi contro il cielo blu chiaro. Volteggiando in alto in scintillante sicurezza, oltre alla portata della contraerea, filavano via con cautela lungo la loro rotta. Verso il crepuscolo - quasi fossero stanchi del noioso compito svolto durante il giorno - si sono rivolti di nuovo verso le proprie linee, scivolando giù dal cielo, fuori dalla nostra vista, nella foschia del crepuscolo, cedendo il posto a una stella pallida o a due astri scintillanti».
Forse, è giusto ricordarlo così.