La città di Parigi conserva numerosi monumenti, commissionati dalla comunità americana nel XIX e XX secolo, che testimoniano quanto sia stato attuale e vivo il sentimento di gratitudine per Lafayette e gli altri volontari francesi che combatterono per la causa dell'indipendenza americana.
«Les Etats-Unis d'Amérique n'ont pas oublié que la première page de l'Histoire de leur indépendance a été écrite avec un peu de sang français»: queste le parole con cui il Generale Joffre il 18 agosto del 1915 ringrazia gli Americani, e specialmente gli ambulanzieri, per il sostegno dato alla Francia in quei difficilissimi mesi di guerra.
Letta a posteriori, attraverso la lente della propaganda, la storia appare di una linearità rassicurante: così, tanto in Francia quanto negli Stati Uniti, le memorie legate all'amicizia fra i due popoli si cristallizzano in una serie di fatti, luoghi e personaggi che assumono un valore simbolico, capace di trascendere la realtà e gettare un ponte fra epoche lontane.
È perciò naturale che un itinerario alla scoperta delle memorie parigine legate alla Guerra di Indipendenza Americana inizi dalla tomba del marchese Gilbert du Motier de la Fayette, sepolto al Cimitero di Picpus. Emblema di libertà, simbolo dell'amicizia disinteressata fra il popolo americano e quello francese, la figura di Lafayette è pretesto per la propaganda interventista negli Stati Uniti dal 1914 al 1916, ma anche oggetto di autentica ammirazione da parte di Abram Piatt Andrew. È questo il luogo simbolico, meta di pellegrinaggi laici da parte dei soldati americani dal 1917 e, già dal 1915, di Piatt Andrew e degli ambulanzieri dell'AFS, nel quale il generale John Pershing o più probabilmente il colonnello Charles Stanton pronunciò la famosa frase «Lafayette, we are here».
Una statua, raffigurante Lafayette a cavallo, viene commissionata da un esponente della comunità americana di Parigi, tale Robert Thompson, allo scultore americano Paul Wayland Bartlett nel 1889 perché fosse pronta per l'expo del 1900: ma la statua fu completata solo nel 1908 e collocata nella cour Napoléon del Louvre. Due aneddoti: a causa della lentezza nell'esecuzione dei lavori lo scultore inserì una tartaruga alla base della statua; è pressoché certo nessuno all'epoca avrebbe approvato le ragioni dello spostamento della statua di Lafayette per far posto alla piramide del Louvre, come invece è avvenuto nel 1984. Attualmente la statua si trova sul Cours de la Reine, fra il Grand Palais e la Senna, parzialmente nascosta dagli alberi.
Decisamente più fortunata la sorte della Statua di Washington e Lafayette commissionata da Joseph Pulitzer, il famoso editore americano, e realizzata da Auguste Bartholdi (1834-1904) – l'autore della Statua della Libertà. Situata nella Place des États-Unis, la statua rappresenta i due uomini in piedi nell'atto di stringersi la mano, siglando un eterno patto di alleanza fra due nazioni.
George Washington compare anche in una statua equestre – che per la posa ricorda quella di Lafayette scolpita da Bartlett – commissionata da non meglio precisate «Dames americaines» allo scultore Daniel Chester French (1850-1931) e inaugurata in Place d'Iéna il 3 luglio 1900.
Se per la comunità americana di Parigi le statue elevate all'Ammiraglio de Grasse ai Giardini del Trocadero nel 1931 e al generale de Rochambeau nel 1900, così come il memoriale dei volontari francesi in Place de Yorktown, che rappresentano la partecipazione francese, ufficiale e non, alla guerra di Indipendenza americana, potevano sembrare meno interessanti, sicura suggestione esercitava la figura di Benjamin Franklin, ambasciatore americano a Parigi dal 1777 al 1785.
Benjamin Franklin era arrivato in Francia verso la fine del 1776 con l'obiettivo di attirare verso gli Stati Uniti appena proclamati (la dichiarazione di indipendenza risale al 4 luglio dello stesso anno) la simpatia delle nazioni europee e in particolare dei Francesi. La sua residenza, situata al 66 di rue Raynouard, consisteva in un piccolo padiglione che attualmente non esiste più ed è stato sostituito da una cappella, sul muro della quale si legge una ampia iscrizione commemorativa.
A pochissima distanza, al "21", venne stabilito il Quartier Generale dell'American Field Service nel 1916. Una statua di Franklin si trova nella place de Yorktown: è una esatta riproduzione della statua di bronzo presente a Philadelphia, offerta alla città di Parigi dal banchiere John H. Harjes.